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Elisa Claps (Potenza, 21 gennaio 1977 – Potenza, 12 settembre 1993) era una studentessa italiana scomparsa nel 1993 e il cui cadavere è stato ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Per questo caso esiste solo una presunzione di colpevolezza a carico di Danilo Restivo, l’ultimo a vederla in vita che viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l’incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l’incontro.

Storia

Elisa Claps, ultimogenita di tre figli nata da un tabaccaio e un’impiegata, era una studentessa al terzo anno del liceo classico di Potenza. La mattina di domenica 12 settembre 1993 Elisa esce di casa per recarsi in chiesa insieme ad un’amica, promettendo a Gildo, uno dei due fratelli maggiori, di rientrare entro le 13 per raggiungere insieme la famiglia nella casa di campagna. Invece di lei si perderà ogni traccia.

Secondo le testimonianze, la giovane aveva in realtà preso accordi con l’amica in questione di recarsi presso la chiesa della Santissima Trinità, nel centro di Potenza, per incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo per festeggiare la promozione agli esami di riparazione. Fu scoperto in seguito che la persona incontrata da Elisa è Danilo Restivo, ventunenne originario di EriceSicilia, trasferitosi, da ragazzino, a Potenza con la famiglia . Restivo risulterà anche essere l’ultimo ad aver visto la ragazza: il giovane viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l’incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l’incontro.

Infatti alcune ore dopo la sparizione di Elisa, Restivo si presenta con gli abiti insanguinati al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino per farsi medicare un taglio alla mano, raccontando ai medici d’essersi fatto male in seguito ad una caduta nel cantiere delle scale mobili vicino alla chiesa della Santissima Trinità. La ferita, in realtà, sembra essere stata provocata da una lama. I vestiti che il giovane indossava quella domenica appaiono vistosamente insanguinati, ma non vengono sequestrati immediatamente, e lo stesso si rende irreperibile per i due giorni successivi con la scusa di dover sostenere un esame universitario a Napoli. Restivo afferma di aver parlato con Elisa per qualche minuto, chiedendole consiglio su come comportarsi con una comune amica della quale s’era innamorato, e che, inoltre, Elisa gli avrebbe confidato d’avere paura a causa di un individuo che l’aveva importunata mentre stava entrando in chiesa; dopodiché, secondo il racconto di Restivo, la ragazza si sarebbe allontanata mentre lui s’era trattenuto a pregare.

Il giovane Restivo è noto per l’abitudine di importunare le ragazze delle quali si invaghisce e alle quali spesso fa telefonate mute seguite dalla colonna sonora del film Profondo rosso o dalla nota melodia Per Elisa di Ludwig van Beethoven. Un’altra abitudine decisamente insolita di Restivo è quella di tagliare di nascosto ciocche di capelli a giovani donne con un paio di forbici che porta sempre con sé. Alcune amiche di Elisa dichiararono che Restivo aveva tentato di corteggiarla senza successo e che era abitudine del giovane cercare di ottenere appuntamenti dalle ragazze da cui era attratto con la scusa di offrire piccoli doni, diventando poi aggressivo e violento quando le ragazze che gli interessavano rifiutavano i suoi approcci.

Quando apprende che la giovane aveva avuto un appuntamento con Restivo, la madre di Elisa porta la sua attenzione contro il ragazzo, dichiarando che, con ogni probabilità, Danilo ha ucciso Elisa e ne ha occultato il corpo. La donna perciò chiede ripetutamente agli inquirenti d’indagare a fondo su Restivo, ma senza esito, fino a quando, quasi diciassette anni dopo, i resti della giovane vengono ritrovati nel sottotetto della chiesa dove Elisa s’era incontrata con Restivo e dentro la quale i familiari di Elisa avevano chiesto fin dall’inizio d’effettuare un’accurata perquisizione.

Il processo in Inghilterra

Il 30 giugno 2011 Danilo Restivo viene condannato all’ergastolo dalla Crown Court (tribunale) di Winchester per l’assassinio di Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth. Nel pronunciare la sentenza – in cui si afferma che senza ombra di dubbio Restivo ha ucciso anche Elisa Claps – il giudice Michael Bowes ha inoltre detto a Restivo: “Lei non uscirà mai di prigione […]. Lei è recidivo. È un assassino freddo, depravato e calcolatore […] che ha ucciso Heather come ha fatto con Elisa [Claps, n.d.r.] […]. Ha sistemato il corpo di Heather come fece con quello di Elisa. Le ha tagliato i capelli, proprio come Elisa […]. Merita di stare in prigione per tutta la vita[

Processo in Italia

L’8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo di primo grado a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati concorrenti più gravi a carico di Restivo – che avrebbero potuto far scattare l’ergastolo – sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di 30 anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell’espiazione della pena. L’11 novembre 2011 Restivo viene condannato a 30 anni di carcere, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di € 700.000 alla famiglia Claps a titolo di risarcimento.

Il processo di appello, iniziato a Salerno il 20 marzo 2013 e celebrato in presenza di Restivo (dall’11 marzo 2013 estradato temporaneamente in Italia), si conclude il 24 aprile 2013 con la conferma della condanna a trent’anni per Restivo, il quale sconterà la pena dell’ergastolo in Inghilterra. Il 23 ottobre 2014 la Corte di Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 30 anni inflitta nei confronti di Restivo nei precedenti gradi di giudizio.

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